La frase del mese

Ultimo giorno del mese.
Salutiamo marzo con alcune delle frasi che lo scrittore siciliano Andrea Camilleri, ha pronunciato ieri durante la lectio magistralis che ha tenuto all'università Roma Tre:

«Scendete in piazza per difendere l’istruzione e il lavoro, perché su questi due elementi si fonda il benessere di un Paese e non sul Pil»


«La situazione in cui versa l’Italia, è simile a quella di una persona che sta precipitando da un grattacelo, ma si consola dicendo ad ogni piano: “fin qui tutto bene”».

«Ho visto con fiducia però la vostra protesta non contro una riforma, ma una contro riforma dell’università che non voleva fare altro che tagliare i finanziamenti».
«Ma noi abbiamo perso però, la riforma è passata», gli ha risposto uno studente.
«Solo gli eroi epici non vengono mai sconfitti - ha sottolineato Camilleri -. 
Le battaglie si possono perdere, e noi democratici ne abbiamo conosciute di sconfitte. 
Non dobbiamo arrenderci però, ma per farlo non dobbiamo mai perdere la coerenza e la fiducia nell’uomo».

«Perché la cultura, non vuol dire solo frequentare biblioteche. 
La cultura è il prossimo, risiede anche in quei tanti crocifissi che stanno popolando Lampedusa. 
Io non sono qui per dirvi leggete ma vivete, e fatelo con gli occhi aperti, assorbendo quello che vi accade intorno senza lasciarvelo scivolare addosso». 
Ricordando il periodo del fascismo, 
Camilleri ha poi spiegato che la sua generazione 
«non ha avuto una cosa molto importante che voi però avete, cioè internet. 
Senza la rete non ci sarebbero mai state le rivolte nei Paesi arabi. 
Il web, che premetto io non so usare, permette ai popoli di comunicare e se le persone comunicano riescono a trovare modi migliori per stare insieme».

«Noi però, avevamo le ideologie. 

Oggi queste mi sembra che siano state sostituite dal volontariato, che è una cosa importantissima, ma non trascurate l’impegno politico.
Non siate indifferenti a quest' ultimo, perché la politica,
se lasciata fare agli altri,sarà sempre fatta contro di voi.
E ricordate che la militanza può essere fatta anche fuori dai partiti, ormai decotti». 

AD MAIORA!

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